Il Giorno della
Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno
per commemorare le vittime dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrarlo in
questa data, perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa
liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Ora voi vi chiederete:
“Perché è importante condividere la memoria, anche quella che parla di dolore e
distruzione, con bambini e ragazzi?”
Oggi più che mai, la
memoria non è soltanto racconto del passato, ma diventa un ponte per
comprendere il presente e le sue contraddizioni, e condividerla con i ragazzi è
quindi importantissimo, soprattutto, perché prendere coscienza di cosa
significhi una vita spezzata dall’odio o per sempre segnata dal dolore, ci può
aiutare a riconoscere e arginare atteggiamenti di intolleranza di cui oggi
siamo troppo spesso spettatori.
Spinti da questa
assoluta necessità, lunedì e martedì 27
e 28 gennaio, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’aula magna della nostra
scuola si è tenuto uno spettacolo organizzato dallo IAC - Centro Arti Integrate
di Matera - dal titolo “Una
disubbidienza straordinaria”, tratto dal brano conclusivo “Canzone finale della
stella gialla”, detto pure “Carlottina” ed estratto dall’opera “Il mondo
salvato dai ragazzini” di Elsa Morante.
Carlotta è una
ragazzina ariana, che lotta contro il Potere Nazista per una ribellione allegra
e pacifica e contagiosa. A testa alta, indossa la stella gialla che il Terzo
Reich impone agli ebrei, come segno di Solidarietà verso chi è oppresso, e
tutta Berlino ben presto la imiterà. Carlotta non accetta le ingiustizie e le
oppressioni e il suo gesto rappresenta la necessità di sperare in un mondo
diverso e di ribellarsi per vederlo
nascere.
Come Carlotta anche
noi in quei giorni abbiamo voluto indossare con fierezza quella stessa stella
gialla, mostrandola come una rosa in petto, sebbene sia simbolo di tanta
sofferenza disumana.
I nostri compagni
delle classi prime il giorno 27 gennaio, a conclusione dello spettacolo, hanno
voluto condividere questo momento con letture e commenti di poesie e pensieri
scritti dai bambini del ghetto di Terezin, ai quali è toccato lo spaventoso
compito di dover leggere il nome dei propri genitori morti su scatole che ne
contenevano i poveri resti cremati.
Il 28 gennaio i ragazzi
delle terze invece hanno voluto raccontare la testimonianza di Elisa Springer
ed hanno commentato alcuni passi significativi del libro “L’eco del silenzio”,
nel quale l’autrice si rivolge a folle di giovani, per incoraggiarli a divenire
i “fiori” nuovi nel terribile deserto della violenza e della sopraffazione, la
“voce” che chiede giustizia per quei tanti innocenti che ancora nascono solo
per morire.
Nella stessa giornata noi
alunni delle seconde abbiamo voluto creare un unico lavoro, alternando alcune
frasi lette dal libro di Liliana Segre, ”Scolpitelo nel vostro cuore”, con le
strofe recitate della poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Abbiamo creato questo
intreccio, perché il titolo della Segre rimanda proprio al famosissimo verso di
Levi e abbiamo voluto sottolineare come entrambi, avendo provato sulla propria pelle
queste disumane atrocità e avendoci narrato in prima persona quanto visto e
subito, “comandano” di ricordare ciò che
è accaduto, affinché anche chi non abbia visto questi orrori NON debba ripeterli mai più.
Levi, dopo averci
raccomandato queste parole e invitato a “scolpirle” nel nostro cuore, conclude
la sua poesia lanciando in chiave metaforica un monito per chiunque voglia
dimenticare; e allo stesso tempo Liliana Segre ci invita a prendere coscienza
che ogni nostra azione comporta una presa di responsabilità. Pertanto, affinché
tutti noi possiamo far sì che tutto ciò non si ripeta, non ci resta che dirvi:
“Sconfessate
la menzogna.
Diventate candele della Memoria.”
REDAZIONE:
Colizzi Elena (2B)
Conte Brunella (2A)
Lamacchia Marcella (2C)
Statile Nicola (2A)
Vitale Nicola (2C)
Vulpis Vita Maria (2B)
Prof.ssa Campagna Maria Carmela
Prof.ssa Caruso Maria Rachele




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